Intervista alla sessuologa Chiara Simonelli



Chiara Simonelli è sessuologa dell'Università La Sapienza di Roma e vicepresidente della Associazione Europea di Sessuologia, in questa intervista ci spiega alcune delle variegate dinamiche con cui uomini e donne vivono il sesso oggi...




Da cosa nasce il pudore legato alla sessualità?

I bambini ne nascono sprovvisti. E' l'educazione che, inserita in un particolare contesto, trasmette la necessità di gestire il corpo e la sessualità rispettando certe regole sociali. Il comune senso del pudore ovviamente cambia nel tempo e nella collocazione geografica.

Perché il piacere è ancora visto come un peccato - è un retaggio del cristianesimo?

Qui il discorso sarebbe lunghissimo...In estrema sintesi direi che il cristianesimo ha ereditato e rinsaldato elementi sessuofobicie maschilisti già presenti nelle culture che lo han preceduto.

Molti uomini per offendere una donna danno a questa “della troia” però poi molti altro non fanno che cercarle queste “troie” e le “brave ragazze “ non è che le trovino poi così tanto interessanti. Questa contraddizione come si spiega?

Tutto nasce dalla scissione tra sesso e amore che, almeno in teoria, permette ai maschi di tenere sotto controllo il potenziale rivoluzionario del "femminile" e soprattutto l'eventuale dipendenza che ne deriva. A questa scissione i maschi vengono educati fin dalla più tenera età...e in mille modi diversi. Il vero "eroe" è indipendente e autonomo e se ha famiglia...come Ulisse, ad esempio, è pur sempre impegnato in grandi imprese e si sa ben fare i fatti propri. Il ruolo degli affetti deve restare marginale nel quotidiano ed essere dipendente da una donna è senza dubbio da evitare sia che si tratti dell'amore che del sesso.

Perché la gelosia, l'invidia tra donne è più forte rispetto che tra uomini?

Come per tutti i soggetti deboli la divisione e la contrapposizione sono più forti: è un sintomo che testimonia tristemente la "guerra tra poveri".

La bisessualità è una condizione naturale nell'essere umano oppure no? Ha senso poi parlare di sessualità cioè definire una tendenza, voglio dire in fin dei conti esiste più differenza tra persona e persona che tra uomini e donne o no?

La bisessualità è normale sia dal punto di vista biologico che mentale. Tuttavia l'organizzazione sociale si articola su vari fattori di riferimento dicotomici: maschio-femmina, giovane-vecchio etc. con le conseguenti costellazioni e attribuzioni di significato e di valore/disvalore... Il bisessuale come persona è assai più inquietante dell'omosessuale poiché rimescola e rimette in discussione la dicotomia con le sue false certezze. Infatti molti articoli giornalistici anche recenti dipingono il bisessuale come un immaturo...uno che non vuole scegliere da che parte stare!!! In prospettiva dovrebbero emergere le persone ma ancora oggi non è esattamente così che stanno le cose!

Secondo lei, questo bombardamento dei media che il sesso lo mettono in maniera più esplicita a qualunque orario pure nelle pubblicità apparentemente meno attinenti all'argomento fa male alla società? Cioè non si crea una discrepanza tra il messaggio lanciato e quello che invece la persona comune ha la possibilità di trovare e vivere nella propria quotidianità aumentando in questo modo l'insoddisfazione?

Si tratta, infatti, di una bella trappola! Per la maggior parte delle persone i modelli proposti son davvero fuori portata...e questo provoca senso di inadeguatezza e infelicità

Di sesso se ne parla tanto e male... Secondo lei viene percepito come qualcosa che coinvolge tutta la sfera della persona o come una evento staccato quasi occasionale che non riguarda tutti?

In linea di massima viene proposto come "il paese dei balocchi" a cui è facile e semplice accedere. Di rado la persona viene vista nella sua complessità e la relazione con tutti i suoi problemi e sfaccettature perde tridimensionalità. Un sesso appiattito, banalizzato...talvolta "ginnico se non prestazionale o narcisistico"

Secondo te le trasmissioni che trattano pubblicamente dei problemi della sessualità, non sono pure queste legate ad un'immagine – perché ci vuole il sessuologo figo o la sessuologa giovane...

Anche la figura dell'esperto può essere ambigua o un mero strumento di legittimazione dei significati desiderati dalla tipologia del programma. Ne può derivare, ad esempio, un'estrema medicalizzazione del tema con tutto il riduzionismo facile da capire...I nostri genitali sono una parte del corpo come un'altra (falso!), si ammalano si fa diagnosi e si curano di conseguenza rassicurando tutto e tutti. Il fatto è che il nostro corpo sessuato è decisamente investito di significati culturali di vasta portata che non possono essere messi facilmente da parte...

La cosa che mi preoccupa è che sembra un mondo fatto solo per i giovani- ovvero impostato per donne fino ai 30 e poco oltre e per uomini fino ai quaranta poco oltre - ovvero nel momento in cui tu non hai più un potenziale ruolo legato “alle regole dell'attrazione” sei “out”, non c'è spazio per chi non ha o bellezza o gioventù “quindi il potere in un certo senso”. Alla fine è una questione legata alla sessualità e la possibilità di averla anche se non è così esplicito, ma questo rappresenta la società.. tu come credi che possa evolvere questo, se può evolvere, ci sarà uno spazio anche per chi questo spazio in un immaginario collettivo più non lo occupa?

E' la dicotomia di cui si diceva prima: bello contro brutto, giovane contro vecchio, ricco contro povero. Essere fuori dalle caratteristiche seduttive è umiliante e deprimente: la gente fa di tutto per restare in pista, per non essere esclusa o dimenticata nel grande circo della seduzione. Perdere valore e identità non piace a nessuno! Queste sono adesso le regole di un gioco che se non trova sbocchi alternativi e di conseguenza modelli interessanti di interazione è destinato a produrre grande infelicità!

Sono cambiate molte cose negli ultimi trent'anni, ma una cosa mi pare invariata, la gelosia nelle coppie. La gelosia, come senso di appartenenza dell'altro? Perché il tradimento dà tanto fastidio? Domanda banale forse, ma perché ci da tanto fastidio il tradimento?

La gelosia è almeno in parte un elemento fisiologico dell'amore e dell'appartenenza. Si tratta comunque di un elemento che, nelle persone più evolute, fa emergere notevoli contraddizioni. Infatti lo stesso tradimento ci trova più possibilisti se pensiamo ad un'occasione di incontro che ci riguarda piuttosto che alla possibilità del nostro parter di fare esperienze differenti...

Poi altra domanda sul tradimento quasi tutti dicono, “ma l'importante è che non ci si innamori di un'altra persona con il cuore e con la mente”, poi però i fatti dimostrano che è l'azione, il tradimento fisico che viene visto come “peccato” . Alla fine se una persona è follemente innamorata di un'altra ma non ci va a letto, sembra quasi più tollerata rispetto il fatto che uno non lo sia affatto ma ci faccia del sesso...

Questo aspetto testimonia con evidenza che la sessualità e il corpo non sono affatto banalizzabili...nell'incontro fisico succedono molte cose che evocano un forte scambio dell'area intima anche se non sempre è così nei fatti, naturalmente.

Secondo la sua esperienza chi fa più fatica ad ammettere problemi di ordine sessuali gli uomini o le donne?

Senza dubbio gli uomini anche se le cose stanno cambiando: rispetto a 10 anni fa ad esempio il numero di richieste maschili ha superato quelle femminili. Il modo di porre le questioni e l'imbarazzo a chiedere aiuto, però, son appannaggio ancora dei maschi. Così come hanno difficoltà a chiedere la strada a un passante figuriamoci lo sforzo che debbono fare psicologicamente ad ammettere di non farcela da soli su un problema di tipo sessuale!

Sono molte le coppie vedono ancora il sesso come un “dovere” reciproco anziché che come piacere?

Di solito questo avviene dopo un periodo di reciproca soddisfazione. Tolto l'entusiasmo dell'innamoramento molti ritengono, nei rapporti di lungo corso, il sesso coniugale un evento poco interessante.

Apparentemente c'è una sessuofilia più espressa nel sesso maschile che in quello femminile. Dipende proprio da un fattore ormonale e fisiologico o sempre dal contesto culturale?

Per quanto mi riguarda non ho dubbi: oggi vediamo tra i giovanissimi uno scambio di ruoli. Le ragazze lamentano il fuggi fuggi maschile dal corteggiamento, dalla relazione e dall'erotismo. E non credo che i ventenni siano sguarniti di testosterone...

Diceva che negli ultimi tempi i “pazienti” maschi appartenenti al sesso maschile sono aumentati rispetto le donne, questo è perché sono aumentati i problemi, o perché forse finalmente c'è più tranquillità nel dichiarare di aver bisogno di una aiuto?

Sono aumentate le esigenze e le aspettative e, al tempo stesso, c'è l'idea che le cose possano risolversi. Inoltre forse, nonostante l'umiliazione e l'imbarazzo ancora presenti, anche gli uomini si interrogano più esplicitamente sul senso di una virilità troppo stereotipata...e quindi "stretta e mandatoria"

Recentemente nelle coppie si verifica sempre più spesso un calo del desiderio. E' più maschile o femminile, questo avvenimento? E' un fenomeno piuttosto recente è preoccupante? O tutto sommato è un'idea che si debba fare sempre sesso continuamente e una vita di coppia può essere soddisfacente anche con un sesso moderato. Cosa mi dici?

Il problema del calo del desiderio è stato tradizionalmente un punto di debolezza femminile. Ma il famoso "Caro ho mal di testa"...sta cambiando e sono in crescita esponenziale le coppie in cui, come dicevo prima, è lui ha inventare scuse a raffica per sottrarsi. Salvo eccezioni, si tratta di un calo del desiderio specifico per la situazione di coppia. Intendo dire che l'uomo non ha perso interesse per la sessualità in generale ma per la partner. Differentemente dalle generazioni precedenti in cui la maggior parte delle donne se ne faceva una ragione oggi un matrimonio o una coppia senza sesso rischia di sfasciarsi brutalmente. Essere rifiutate sessualmente ferisce la femminilità e risulta per molte inaccettabile. Rifugiarsi nel ruolo materno come han fatto molte delle nonne...non sembra (per fortuna!) essere un'alternativa percorribile...Molti figli hanno fatto le spese di un eccesso di attenzioni e di aspettative materne derivate da madri "abbandonate" e tristi...

Tu sei a favore dell'uso del viagra? Voglio dire il Viagra va a supplire una deficienza di ordine fisico quando in realtà credo che l'assenza di desiderio sia più una condizione psicologica, mentale...in questi casi non è più dannoso sforzarsi ad una fisicità che nella mente non esiste?

Diciamo subito che il Viagra e le altre molecole come il Cialis o il Levitra sono dei farmaci mirati al problema dell'erezione e non c'entrano affatto col desiderio. Questa puntualizzazione è essenziale. Quindi la diagnosi resta un momento imprescindibile per capire se e come procedere: quando un uomo ha un'erezione insufficiente ma desidera avere un rapporto sessuale...allora ci sono i presupposti per la prescrizione. Resta comunque da prestare una particolare attenzione a come l'uomo viene informato sulle potenzialità del Viagra, a come usarlo, ai limiti stessi del farmaco e alle controindicazioni.
Un pericolo specifico consiste nel fatto che molti uomini si sentono imbarazzati e umiliati o impauriti dall'ipotesi di una dipendenza dalla pillola e le partner si possono sentire espropriate del loro potere seduttivo pensando che quella erezione è chimica e non deriva dal loro fascino....Capisci bene che il momento prescrittivo richiede grande attenzione e bisogna sottolineare che il ripristino dell'erezione, quando c'è il desiderio, permette all'uomo di usare questa erezione nel modo in cui crede e in cui sa esprimere la propria sessualità...Per dirla in altre parole: se un uomo aveva una sessualità povera e stereotipata questo genere di farmaci lo rimette in condizione di agire...ma non c'è nulla di magico: una sessualità senza fantasia resta tale e ognuno ne farà l'utilizzo che può.
In clinica, e da qualche mese è uscito il mio nuovo manuale sul modello integrato in sessuologia per l'editore Franco Angeli, lavoriamo congiuntamente sia sul versante biologico-medico che su quello psicologico-relazionale, pensiamo sia sempre utile contemplare le ricadute di un deficit organico accertato su quella persona e su quella coppia e ovviamente è vero anche l'inverso: un problema psicologico può tradursi in una carenza nella risposta sessuale evidente. Ad esempio, molti ragazzi hanno una prima brutta esperienza sessuale, entrano in ansia e le volte successive fanno "cilecca"...Sbloccare questo circolo vizioso con un ciclo di incontri di consulenza psicologica e un aiuto farmacologico può funzionare.

Rispetto ad un tempo la donna nel sesso ha assunto un ruolo dominante o no? L'apparente presenza di “donne sicure-dominatrici” è una facciata che in realtà rappresenta un fragilità o ha un riscontro reale?

La donna negli ultimi decenni è cambiata. E' stata legittimata la ricerca del piacere nel mondo femminile. Molte giovani donne sono meno in sudditanza ma esistono mille contraddizioni. Ad esempio, se alla prima uscita lui non paga il conto del ristorante questo messaggio viene decodificato come negativo, come mancanza di interesse. Sull'aggressività femminile poi c'è un mito condiviso a cui contribuiscono non solo gli uomini, ma i media in genere. E' un modo per cercare di bloccare un processo di cambiamento usando il vecchio ma sempre efficace metodo della colpevolizzazione. E' sempre colpa delle donne se qualcosa non funziona...

Qual'è l'età più problematica per le donne legata alla sessualità? E per gli uomini?

(la professoressa che è in me sottolinea con la matita blu che qual è si scrive senza apostrofo!) Nel ciclo di vita gli eventi potenzialmente stressanti son relativi alla nascita di un figlio, per uomini e donne, e l'invecchiamento segnato biologicamente dal passaggio menopausale nelle femmine. Esiste però nella storia personale una trama specifica con i suoi punti di forza ma anche di debolezza: da ciò ne derivano diversi passaggi critici che una volta superati contribuiranno alla crescita personale oppure conisteranno in riduzioni e in cicatrici invalidanti.

Tanta trasgressione, ma poi alla fine l'idea della famiglia della stabilità ancora vista come “conquista di una posizione sociale” è ancora molto radicata in Italia?

La famiglia è idealizzata e rappresenta un porto sicuro. L'individualismo imperante comporta una grande fatica e ognuno vagheggia un rifugio dove vivere accolto amorevolmente con tutte le proprie debolezze...Sappiamo bene che non è così ma ci piace tanto pensarlo!

Come vede l'idea della famiglia, dà effettivamente un equilibrio sociale, o forse no? O oggi non ha molto senso parlarne tanto si sa, non è più come un tempo si può cambiare idea da un momento all'altro?

Non avendo creato modelli alternativi, l'immaginario collettivo continua a nutrire l'idealizzazione della famiglia (pensa solo alla pubblicità!). Al tempo stesso negli ultimi anni l'audience si è molto alzata nei programmi che trattano, ad esempio, di figlicidi...se ci pensi si va a toccare proprio un elemento fondamentale e "sacro" quale l'amore materno totale e incondizionato. Qualcosa in ognuno di noi evidentemente sospettava da tempo che fosse un mito...Anni fa un autore di nome Cooper scrisse un saggio intitolato "La famiglia che uccide"...e oggi sappiamo bene che: un matrimonio ha alte probabilità di sfasciarsi, gli abusi sessuali infantili sono in massima parte attribuibili al contesto familiare etc etc. La famiglia reale è distante, ovviamente, dal modello idealizzato...

C'è più intolleranza verso l'omosessualità maschile o femminile, e perché?

Non c'è dubbio: il divieto riguarda il soggetto storico per eccellenza e quindi il maschile. Il lesbismo non mina le radici sociali è spesso guardato con divertimento, sottovalutato quando non pensato come semplice prodromo dell'evento erotico per eccellenza: arriverà un maschio vero e rimetterà le cose al loro posto...finalmente! Insomma è un gioco da ragazze senza peso né importanza!

Finalmente ho la possibilità di chiedere ad un'esperta: cos'è il feticismo da un punto di vista sessuale: come si sviluppa e perché? E quello legato ai piedi in particolare?

Sempre per Franco Angeli ho scritto un volume sulle Perversioni sessuali in cui questo genere di "scelta" viene analizzata in profondità. Si tratta di un processo precoce in cui la scissione e l'investimento libidico si concentra su una parte del corpo a scapito della "relazione". In tutte le parafilie o perversioni che dir si voglia esiste l'impossibilità di accesso al proprio erotismo se non attraverso una pratica o un oggetto specifico. Quindi più che una variazione sul tema sessuale si tratta di una restrizione forte del proprio agire che diventa ritualizzato. La paura di amare e di coinvolgersi in un confronto con un altro sono alla base di questo fenomeno e il feticismo è la madre di tutte le parafilie...Forse non molti sanno che questo genere di diagnosi riguarda quasi esclusivamente gli uomini con i loro processi di scissione e di controllo sulle relazioni d'amore. La scelta di un feticcio come il piede è interessante e rimanda a molte cose differenti: all'alba della prima infanzia il nostro mondo era in grande contatto con le estremità degli adulti e di certo ne abbiamo apprezzato forma, colore e odore. Divieti al far risalire lo sguardo malizioso ai genitali ne han fatto simbolicamente tra piede e scarpa rispettivamente un simbolo fallico e uno della vagina...Potremmo continuare per ore nella descrizione dei diversi tipi di feticismo del piede...

Trova che molte mode legate alla trasgressione rappresentino il palese esempio delle repressioni culturali che ci portiamo addosso?

Almeno in parte è così. Più che altro ci vedo la noia e la saturazione di un processo che cerca sbocchi e diversificazioni laddove non riesce a vivere una sessualità piena che riesca a soddisfare esigenze più profonde

Trova differenze di comportamenti sessuali da generazione a generazione? Voglio dire esiste un modo di vivere il sesso che è più legato ad un'età rispetto un'altra – però esiste anche una moda, una caratterizzazione culturale della sessualità che deriva dai tempi diversi in cui si è vissuto. I giovani di oggi vivono in maniera diverso il sesso rispetto ai giovani di una volta o tutto sommato no,è solo apparenza?

Differenze ce ne sono eccome! I cambiamenti degli ultimi decenni hanno fortemente segnato il contesto in cui viviamo. Ad esempio, il concetto di verginità che ha tanto pesato sulle nostre nonne oggi è completamente diverso e per molte donne completamente superato. Oggi i giovani si interessano di aspetti tecnici e comportamentali relativi al sesso...Ad esempio, chiedono in quale posizione si sente meno dolore la prima volta, se c'è o meno un metodo per avere rapporti anali senza aver fastidio etc

Dalla mia personale esperienza mi è capitato di conoscere parecchie ragazze che avessero che fare con il “mondo dell'erotismo” o del corpo, (dalle modelle- fotomodelle o attrici hard etc, etc...) che in passato hanno subito delle violenze o abusi sessuali più o meno gravi. Come si spiega poi questa sorta di “rivendicazione del proprio corpo” è frequente in questi casi? ...ed è meglio o è peggio per la persona vivere un riscatto in questo modo..?

Addentrarsi in un mondo come quello che descrivi è assai rischioso per una donna: il disprezzo che è ancora forte e condiviso socialmente per le donne che vi si prestano nei diversi ruoli può far incorrere in brutte esperienze, specie se alle spalle non c'è un uomo...insomma è il vecchio schema per cui una donna audace, autonoma e che gestisce il proprio corpo va usata o punita o, nel migliore dei casi, etichettata come "troia". Un bel panorama!!! Questo esemplifica i grossi limiti e le resistenze a un cambiamento e alla reale parità dei ruoli maschio-femmina. Ma anche in un terreno diverso come nell'adolescenza si trova che una ragazza che abbia avuto diverse esperienze viene considerata ancora oggi una puttanella mentre il corrispettivo maschile viene visto come un tombeur de femmes...

Lei cosa ne pensa del sesso con più persone? Mi son sentita più volte dire “meglio condividere - che non tradire, in questo modo rendo partecipe il mio compagno o compagna (in genere è un uomo che lo dice) ad un'attività sessuale alternativa” Voglio dire al di là della cosa divertente a seconda di come una lo vive - io ho sempre pensato che questi tipi di rapporti all'interno di una coppia “stabile” possano essere dannosi in quanto innescano dei meccanismi psicologici che non sono sempre così prevedibili per come poi vengono reintegrati nell'intimità della stessa coppia. Lei cosa ne pensa?

Penso che sia un tentativo non sempre onesto di affrontare le contraddizioni del tradimento su un piano paritario e controllato. Ci sono, però, come dici tu delle trappolone in vista: molti elementi sono incontrollabili e possono sfuggire di mano creando angoscia e, nel migliore dei casi, provocando saturazione e impossibilità di trovare interessante un altro tipo di rapporto sessuale che non sia quello. Inoltre gli uomini sottovalutano che una donna che può essere riluttante all'inizio può, al dunque, sfoderare notevoli capacità sessuali e divertirsi molto più di lui...Questo imprevisto spiazza moltissimi uomini...e fare marcia indietro resta difficile!

Esistono delle fantasie più maschili che femminili? E se sì, è un retaggio di tipo culturale?

Certo. Gli uomini, in base alla scissione di cui abbiamo già parlato, possono attivare fantasie che io chiamo di "bassa macelleria". Pezzi di corpo senza volto né identità o azioni erotiche di per sé eccitanti. Le donne inscrivono l'erotismo in un'atmosfera più complessa dove l'identità propria e dell'altro hanno in genere un peso specifico...e questo è decisamente culturale. Molte donne delle generazioni passate hanno preso in considerazione la sessualità solo se ammantata da nobili sentimenti e giustificato la propria partecipazione o desiderio fisico con il grande amore anche quando non c'era affatto. Oggi non è più così per molte...

Se c'è una frase che ti va di dire a tutti...

Abbiamo sviluppato un grande cervello e il nostro sesso sta in mezzo alle orecchie piuttosto che in mezzo alle gambe...cerchiamo di usarlo e di creare alternative vivaci, credibili e valide a questo triste appiattimento dell'erotismo trasgressivo e commerciale, a questa sessualità stereotipata e fintamente disinvolta che va a braccetto con l'idealizzazione della famiglia felice tradizionale!



Torna alla Home Page