Intervista a Valentina Gautier






Valentina Gautier – strega rock da sempre - ritorna con un album irriverente e grintoso, il pensiero libero, la fatica di lottare senza nessun compromesso per vivere - gridato della fragilità umana senza occhi. Ecco a voi “Streghe”, il nuovo album...



Come altri artisti che stimo, tra un album e l'altro è passato abbastanza tempo... fa un gran piacere quando un artista come te - che porti dentro ritorna, sembra quasi un'apparizione così ci sia aspetta un nuovo miracolo. Quanto sei cambiata nel frattempo e hai continuato comunque ad occuparti di musica?

Intanto confido nella riuscita del nuovo miracolo.... Nel frattempo non credo di essere cambiata fondamentalmente sono cresciuta sì... come tutti. La mia assenza è stata purtroppo un’ assenza forzata a causa di gravi motivi personali di cui preferisco non parlare che hanno drasticamente cambiato i miei piani e in parte sciolto nell’acido i miei sogni, la mia musica mi ha sempre accompagnata come sempre in ogni momento della mia vita, ed è stata in alcuni momenti , oserei dire, terapeutica, il tuo rifugio, quella valvola di sfogo, senza la quale ci sono momenti in cui potresti impazzire.

E questo nuovo Album Streghe come e quando prende forma ?

Prende forma tre anni fa, epoca in cui ho incominciato a fare un inventario dei mille pezzi di appunti, di idee buttate giù, sparse qua e là tra un cd e l’altro, un quaderno e l’altro, fino ad arrivare ad una scelta finale e cominciare una pre-produzione per poi passare alla produzione vera e propria.

Chi sono oggi le streghe? E son sempre da mettere al rogo?

Le streghe sono sempre esistite, sono sempre state donne indipendenti, non omologate e che non si volevano e vogliono omologare al sistema, perciò demonizzate, soffocate e un tempo anche bruciate perché non gestibili, nulla a che vedere insomma con il demonio... Le streghe non dovevano e non devono essere messe al rogo. Le mie streghe sono donne sapiens, intelligenti autonome indipendenti, che lottano per difendere il proprio spazio ,la propria libertà, la propria unicità perciò fanno più fatica delle altre... Ma sono sicura che siamo molte di più di quanto si possa sospettare, la comunicazione ci che arriva è falsa.

Si, falsa ma dominante, e credo che lo sarà sempre di più; come si può lottare contro un collettivo così schiacciante per far riemergere la personalità, l'unicità dei singoli individui? Uomini e donne che devono andare in terapia se si sentono sfasati dall'idea che loro stessi si sono creati del collettivo...

Dominante è vero! Devastante di certo! Credo che siamo arrivati al limite, possiamo superarlo? Forse... credo che però siamo in molti ad avere coscienza di come stanno le cose realmente , molti a dire basta! è difficile nuotare controcorrente ? certo! Impossibile? No!
Sono convinta che siamo in molti ad essere disposti a farlo, non credo che questo fenomeno potrà inghiottirci tutti senza che nessuno se ne accorga e nessuno faccia nulla, penso ci sia grande voglia di togliersi questa camicia di forza, di cambiare di “vivere” senza essere psicodipendenti da qualcosa o da qualcuno, fosse anche uno strizzacervelli, come si puo fare? Bisogna essere disposti ad azzerare tutto , imparare a fermarsi ad ascoltarsi, dimenticare ciò che è stato e che ci hanno insegnato, ricostruira una scala dei nostri valori insomma rinascere e ricominciare.

Streghe propone un modello di donna che non si adegua all'immaginario televisivo e simili... anche se a sua volta questo immaginario è stato desiderato e ha rappresentato l'anti-conformismo di altre donne; quindi c'é stato quasi un capovolgimento dell'idea di libertà femminile...

È davvero curioso questo aspetto, fa molto pensare, è stato strumentalizzata un'spressione di libertà, di evoluzione emancipazione, cambiandone il significato, pochi hanno coscienza di questo aspetto credo, la comunità femminile (ovviamente quella non appartenente alla categoria streghe così come io intendo le streghe) non si a aiutata e ha vanificato una dura lotta e conquiste importanti favorendo in qualche modo un processo involutivo che fa sì che tutto sommato, e i fatti lo dimostrano, che il maschilismo sia ancora imperante.

...E credo che non si estinguerà facilmente; come dire a molte donne ancora oggi non andrebbe del tutto bene rinunciare a certi – privilegi così detti borghesi. Questo, nonostante si dica, presuppone ancora una volontà di classificarsi in base al sesso - Se io son donna, tu mi devi offrire la cena, mi devi regalare le mimose, ecc, ecc, e io se son donna sto al tuo gioco perché è così, voglio dire questa idea del maschilismo comunque in un qualche modo sostenuta da moltissime donne, che poi dicono di volerla questa parità...

Già, ma qual’è il prezzo? Il gioco vale la candela? anche quando pare di sì, io sono convinta che non è così, non è il tuo culo in copertina che ti fa star bene, non è la consapevolezza di non valere nulla pur essendo un fenomeno mediatico che ti fa star bene, non è il tuo conto in banca in ascesa e nemmeno per merito tuo che ti fa star bene, non sono i rospi e le umiliazioni che devi ingoiare che ti fanno stare bene , e guardandoti allo specchio starai ancora peggio.
La domanda è chi sta peggio davvero?
Questo fenomeno non avrà fine ? forse no... Ma le streghe non moriranno mai, chi davvero si vende l’anima al diavolo sì, non lascia eredità.

Le donne prima o poi riusciranno ad essere qualcos'altro oltre che donne?

Io credo e voglio credere di sì, credo che ci sia fermento in questo senso e voglia e disponibilità di lottare ancora per cambiare, insomma credo che la fase letargica della coscienza femminile stia passando, e che la sofferenza di vivere un ruolo che molte donne non accettano sia l’imput per ripartire per la crociata in difesa e conferma del proprio esistere in quanto persone aldilà del sesso di appartenenza.

Ma questa sofferenza di vivere un ruolo non così adatto - non dovrebbe aver già portato dei cambiamenti? Quando di parla di una donna o di donne in un qualche modo si parla di sesso, se si parla di uomini invece si parla dell’umanità, quindi ogni tentativo rivoluzionario da parte delle donne non credo potrà essere preso così sul serio se non da parte delle donne, che sarebbe già qualcosa...

Bhè... la storia della mela ci ha fregate non poco... paradossale la tua riflessione soprattutto se si pensa che le guerre i grandi e piccoli abusi di ogni tipo vedono gli uomini protagonisti e se ci guardiamo intorno c’è un bel disastro!... questo aspetto ha ben poco a che vedere con l’umanità... degli “uomini”; per quanto riguarda il sesso è altrettanto curiosa la tua affermazione, stupri,crimini a sfondo sessuale, turismo sessuale,ecc. ecc chi vedono protagonisti?

Musicalmente come ti senti rispetto l'ultimo album...

Non mi sento diversa forse più avvelenata...

Perché più avvelenata?

Mi avvelena la coscienza di ciò che mi circonda, il sistema, l’inquinamento dell’informazione, l’assenza di umanità, valori, mi avvelenano le ingiustizie, la mancanza di verità, m’incazzo molto di più di prima insomma...

C'é una grinta eccezionale nel brano “Be Free”, questa canzone è stata scelta come sigla ufficiale della ventunesima edizione dell’nternational gay & lesbian film Festival :). Cosa significa oggi essere liberi?

La libertà un diritto di nascita, noi siamo paragonabili ai colori ed ogni colore ha mille sfumature diverse e questo va rispettato, ma viviamo in una società che ci educa all’mologazione e fin dalla più tenere età, a partire dalla scuola tendono a schiacciarti tutto ciò che ci gira intorno contiene questo messaggio la maggior pate di persone non se ne rende conto, la nostra bellezza sta nella nostra unicità , confido in un cambiamento di rotta nell’educazione delle nuove generazioni.

Credi sinceramente che se tu non fossi una donna attraente, bella, imponente quali sei, ma con le stesse identiche capacità ed idee avresti avuto lo stesso tipo di risposte? Voglio dire pure nel tuo caso in cui si vuole comunicare anticonformismo vero, pure la tua immagine aiuta un messaggio proprio perché l'immagine c'é questo paradosso?

Sarei ipocrita a dire di no, ma per le scelte che ho fatto paradossalmente la fisicità è un fardello, ti si ritorce contro alla fine perchè non è un calendario che voglio fare ma dire delle cose, io non rientro nei modelli sia della società che della discografia.

Son dell'opinione che non ci si dovrebbe nemmeno preoccupare di rappresentare l'omosessualità - i nel senso che la parità sta appunto in un non trovare la differenza rispetto ad un sesso. Sembra quasi che a dover manifestare per l'omosessualità talvolta non si faccia altro che marcare un problema, credi si arriverà un giorno a non doverne più parlare perché le persone saranno persona e basta e non più soggetti caratterizzati dalla propria appartenenza sessuale?

Ovviamente concordo ci sono crociate a cui assisto che sono espressione di ignoranza profonda e dimostrazione di quanto pesano i condizionamenti di un’educazione sbagliata, siamo davvero così piccoli... vedo sprecare tempo a discutere di un diritto come nel caso dei omosessuali - dico che è un falso problema, un problema che non dovrebbe esistere perché problemi veri e gravi nel mondo sono altri, mentre noi spendiamo fiumi di parole e pretendiamo di dover decidere quali sono i diritti che spettano agli omosessuali, quasi non fossero persone aventi gli stessi diritti degli eterosessuali, ci sono bambini che sono obbligati a combattere, bambini che vivono in strada e tirano colla, bambini venduti per espiantarne gli organi, bambini sfruttati sessualmente siamo sicuri di fare tutto il possibile e dedicare il giusto tempo per risolvere problemi così ravi? Siamo sicuri che i media stiano dando il giusto apporto? Che tristezza...

Per te ci si rassegna mai al dolore, dico non solo al proprio, ma appunto anche a quello che si vede, e che si sa sia inevitabile..?

Si impara a convivere con il dolore ma non ci si rassegna mai.

Le tue canzoni parlano se non sempre spesso della dualità dei sentimenti, così come la dualita di una sessualità spesso scomoda che mette in crisi la propria identità e pure quella degli altri, c'è pure una grande malinconia, storie impossibili, tradimenti di tutti generi, esperienze durissime. Sei irriverente e struggente. Quanto c'è di autobiografico in un qualche modo

Moltissimo, anche se non vissuto in prima persona, emozionalmente è come se lo fosse.

L'ambiguità, la trasgressione, ma anche la la fragilità dei sentimenti - dell'essere persone in carne ed ossa, solo elementi che dosi perfettamente nei tuoi testi...

Scrivo quello che sento con l’istinto di un animale, non mi pongo limiti né censure e tanto meno mi pongo il problema della commerciabilità delle mie opere, viene fuori esattamente ciò che penso, ciò che provo.

Questa tremenda e irrinunciabile nostalgia e malinconia che viene data senza scampo all'ascoltatore da dove arriva?

Dalla mia anima, dal mio vissuto, dalla mia sensibilità, dalla mia sofferenza.

Come si fa oggi ad essere presenti senza compromessi se si vuole davvero lanciare un messaggio e comunicarlo?

Non lo so... credo nei percorsi alternativi, anche nella musica vige la legge dell’omologazione, io mi sono dissociata da tempo, sono disposta a fare in senso lato e pubblicare ciò in cui credo, ciò che ho nel cuore, credo che ci sia bisogno di verità di emozioni autentiche e non di calcolo anche nella musica.

Spiegalo ai discografici! Mi ha colpito molto quello che hai detto in un'intervista che tua madre guidava la moto e tuo padre stava dietro... quindi effettivamente con una figura totalmente anti-convenzionale, sei stata spinta fin da queste immagini ad essere quel che sei?

Mia madre è stata sicuramente la mia strega maestra, nella mia famiglia non esistevano ruoli predefiniti, io sono stata incoraggiata ad essere ciò che era nella mia natura essere e non sono stata educata ad essere una futura donna intesa come ruolo, quindi fino a un certo punto della mia vita è stato tutto fantastico, mia madre era una femminista per natura nel senso che non si sentiva in casa l’esigenza di combattere per affermare la propria libertà, la propria indipendenza, ma il mondo fuori era diverso... e ci ho sbattuto la faccia con grande perplessità, non riuscendo mai ad accettare di vivere un’ esistenza diversa da come la volevo, non rinunciando mai ai miei ideali, ma è stata ed è durissima.

Charles Melman in L'uomo senza gravità sostiene che: "Il crollo del sistema patriarcale mette in crisi le identità, perché la figura paterna è sempre stata collegata ad un ordine morale a degli obblighi, una guida di vita insomma (...) E' grave che il sesso ci sia dappertutto perché in questo modo non c'è più accesso pure ad un'identità sessuale a forgiare personalità e soggettività. Se il sesso non occupa il suo posto, non avremo più soggettività né personalità, ma soggetti fragili"... Tu sembri rappresentare l'esatto opposto in questo senso cosa ne pensi?

Io rappresento l’esatto opposto, ripeto ho avuto modelli diversi, se tutti noi fossimo stati educati ad un’assenza di ruoli predefiniti all’interno della società e della famiglia, ma educati a scegliere nella vita il proprio "ruolo naturale" l’affermazione citata non avrebbe senso di esistere perché "forgiare" e non aiutare a capire per poi accompagnare affiancare qualcuno nel percorso che sceglierà autonomamente?

Troppo faticoso forse... più facile adattarsi a schemi che ci portiamo dietro... Derivi dal jazz e c'è un po' questo luogo più o meno comune che il jazz non piace alle donne – lo dice pure Paolo Conte... cosa ne pensi?”

Ho studiato jazz perché gli studi classici per impostazione non mi avrebbero aiutata a formarmi in un percorso musicale lontano da quello classico, mi piace il jazz ma la scelta del rock è stata naturale perché rappresentativa del mio temperamento.

Cos'é stato fondamentale perché tu sia tu? E chi ti senti di dover ringraziare...

Noi siamo frutto del nostro vissuto, chi devo ringraziare più di ogni altro, mia madre perchè se sono come sono e non solo artisticamente grazie a lei.

Trovi che essere donna nel tuo lavoro di musicista - cantante sia stato più un vantaggio o uno svantaggio? C'é rivalità oppure tutto sommato no, son pregiudizi pure l'avere pregiudizi?

Uno svantaggio se non rientri nei canoni, l’omologazione vuole i cantautori tristi introversi con un repertorio che viene definito appunto cantautorale, cioé tranquillo, poco canzone , molto spesso una lagna insomma, l’aspetto poi rigorosamente grigio, se brutti meglio... allora così sei credibile.
Le donne poi... ancora peggio siamo ancora nella fase pionieristica! Si pensa sempre che le donne scrivano tutto al più testi succede immancabilmente anche a me.
E per quanto riguarda me in particolare sono troppo colorata, troppo eccessiva, chiassosa nel sound, insomma sai quante volte mi ritrovo a dover spiegare che sono io a scrivere? perché il mio Clichet quello dell’nterprete non della cantautrice.

Perché una donna è meno associabile allo scrivere musica?

Perchè è un luogo comune.

Qual'è il tuo brano preferito e in quale ti senti più rappresentata?

Il mio brano preferito “Be free”, quello in cui mi sento più rappresentata strega.

E di quelli di tuoi altri album passati?

Del primo album "Era lì", la cronaca di un processo per stupro, ossia la violenza nella violenza Del secondo "Oltre il buio" che parla della guerra vista dagli occhi delle donne che la subiscono perchè così è da sempre (la Ruggero è arrivata dopo!).
Del terzo album "Dove comincia la notte" , il grido "muto" di chi vive dimenticato in un manicomio (emblematico anche questo argomento... anche Cristicchi è arrivato dopo!).

Cos'é oggi cheti fa rabbia? E cos’é invece che ami?

Mi fa rabbia dover lottare per difendere il mio spazio e vivere come voglio e come sento, lo trovo un’inutile spreco di tempo e di energia perché non dovrebbe rendersi necessario, amo le sfide da sempre, amo i riscontri che ha il mio lavoro presso quella parte di pubblico che è quello a cui mi volevo rivolgere è una grande soddisfazione ed è esattamente ciò che volevo ottenere.

Prossimi progetti...?

Il prossimo è prossimissimo ma non posso dare anticipazioni, una cosa fantastica cui tenevo molto.
Sarai la prima a saperlo.




Links

Valentina Gautier: Sito ufficiale: http://www.valentinagautier.com

Valentina Gautier: MySpace Page: http://www.myspace.com/valentinagautier



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